REGIONE: PUGLIA
PROVINCIA: BAT
LOCALITA’: MINERVINO MURGE
65 Km. da Foggia
COORDINATE: 41.094911 - 16.076383
DA VEDERE:
GROTTA DI SAN MICHELE - Minervino Murge (BAT)
La grotta di San Michele è una cavità carsica la cui formazione risale a circa 2 milioni di anni fa, che si trova nei pressi di Minervino Murge.
La grotta ha un grande valore artistico e speleologico e secondo alcuni studiosi doveva essere già frequentata in epoca paleocristana.
"Situata ai piedi di Minervino Murge, in una vallata che si trova al termine di quel canale naturale, un tempo fiumiciattolo, denominato "Matitani", la grotta di San Michele è una cavita carsica la cui formazione risale al Quaternario (2 milioni d'anni fa), periodo in cui quest'area, sino ad allora sommersa, comincia ad innalzarsi sul livello del mare. Le prime testimonianze scritte, che si riferiscono a questa grotta, sono reperibili in una pergamena conservata nell'Abbazia di Montecassino, e datata 12 febbraio dell'anno 1000. La grotta doveva, però, essere conosciuta e frequentata già in passato e presumibilmente in età paleocristiana. Antico luogo di culto micaelico, la Grotta ha un interesse storico, artistico e speleologico."
Non si conosce di preciso quando la Grotta fu consacrata al culto di San Michele, Patrono di Minervino insieme alla Madonna del Sabato. Comunque nel Seicento l’esistenza del culto micaelico è dimostrata dalla Perizia di Onofrio Tango effettuata per la vendita del feudo alla famiglia Tuttavilla di Calabritto (1668) e dalle visite pastorali. Nella visita pastorale del 1732 la Grotta viene nominata come “Chiesa del Glorioso Protettore San Michele Arcangelo” e si fa cenno all’Eremita di San Michele che si prende cura del luogo. Ecco perché esiste una piccola abitazione, costruita accanto all’ingresso della Grotta, avente all’origine la funzione di dormitorio. Il sito risulta rimaneggiato in epoche diverse. Risale alla fine dell’800 l’ingresso neoclassico, in cima al quale si legge il motto micaelico “Quis ut Deus” gridato, come noto, dall’Arcangelo a Lucifero nell’atto di scacciarlo dal Regno dei Cieli.
In realtà l’ingresso vero e proprio alla Grotta – dopo aver attraversato un corridoio dalla volta affrescata con l’immagine dell’Arcangelo – è costituito da una voragine che si apre nel terreno a cielo aperto. Da qui si diparte la scalinata che copre ben 20 metri di dislivello. Al termine della scalinata, composta di gradini di colore giallo-rossiccio, si presentano quattro colonnine di stile architettonico diverso a racchiudere un’area quadrata che richiama l’idea di un antico ciborio. Al centro domina l’Altare in breccia corallina sul quale è collocata la statua in pietra chiara di San Michele Arcangelo. Dietro l’Altare, affianco all’accesso a un antro più piccolo, una colonnina cava raccoglie le gocce dell’acqua che scendono dalla roccia. Da questa colonna l’Eremita dispensava l’acqua dell’Arcangelo ai fedeli.
Per visitare la grotta, bisogna prenotare la visita per telefono ai numeri scritti nelle foto.